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Sabato, alle 18:00
Pétrarque en son temps - Un portrait musical
Fondation Pierre Gianadda
Rue du Forum 59 - 1920 Martigny
Conferenza-concerto
CHF 20.- (gratuito per i soci della Società Dante Alighieri)
L'Ars Nova italiana - un repertorio polifonico di assoluta raffinatezza - offre uno dei corpi musicali più affascinanti del Medioevo. Nell'arco di pochi decenni, una manciata di compositori elaborò sontuose partiture, oggi conservate in due volumi principali, il codice Rossi e il codice Squarcialupi, magnificamente miniati. Ci occuperemo di uno dei compositori centrali di questo movimento: Jacopo da Bologna, autore dell'unico madrigale su una poesia di Petrarca che fu contemporaneo del poeta.
Che cosa ha da dire Petrarca sulla musica e sui musicisti, come si rapporta alla composizione del suo tempo e, soprattutto, che cosa c'è in gioco in questo testo musicato da Jacopo, che tratta di amore, morte - e foreste?
Marie Favre, musicologue, conférencière -
Venerdì, alle 19:00
La Papessa Giovanna e le sue leggende
La storia di una donna eletta papa risale alla metà del XIII secolo. Vivendo in abiti maschili, fu dapprima nominata cardinale e poi eletta papa con il nome di Giovanni. La sua femminilità fu scoperta quando diede alla luce un bambino durante una processione tra San Pietro in Vaticano e San Giovanni in Laterano. Dalla metà del XIII secolo al 1500, si contano più di cento testimonianze letterarie di questo straordinario pontificato, la cui esistenza storica non è stata messa in discussione fino al 1500, ma piuttosto la sua illegittimità. Grazie anche alle numerose illustrazioni medievali che ritraggono la papessa, in particolare durante il suo parto, possiamo oggi tentare di comprendere dove e perché questa leggenda è nata e si è diffusa; e in che modo la storia di questo papa donna si è trasformata nel corso del tempo.
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Martedì, alle 18:15
Relativismo etico e liberalismo - La facile illusione contemporanea
L'INCONTRO FILOSOFICO DELLA DANTE!
In collaborazione con la Societé Valaisanne de Philosophie (SVPh).
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Giovedì, alle 19:00
Tristano e Isotta - L’invenzione dell’amore cortese
Una delle svolte più importanti compiute dallo spirito medievale fu quando per la prima volta esso sviluppò un ideale d’amore su base negativa. Anche l’antichità aveva cantato gli spasmi e i tormenti dell’amore, ma li aveva intesi come dilazione e incentivo di un adempimento sicuro a venire. Solo nell’amore cortese dei trovatori il desiderio non appagato diviene il tema centrale e la donna acquisisce un ruolo essenziale. L’amore cortese esprime lo sforzo di una società raffinata ed educata da secoli di cristianesimo per elaborare un codice dell’amore umano che non fu in alcun modo né mistico né specificatamente cristiano, ma più raffinato della licenziosità di Ovidio e nel quale il sentimento prevalse sulla sensualità.
L’esperienza amorosa appare come una tensione costante verso l’irraggiungibile perfezione richiesta per essere degni di ricevere la grazia della donna amata.
Codici miniati, cofanetti, casse dotali, valve di specchio in avorio e affreschi, testimoniano il fiorire di queste nuove tematiche narrate nelle poesie e nei romanzi del tempo.